06/10/2022 - 15:44
La Tari a Mondovì: aumenta perlopiù, diminuisce in pochi e sparuti casi. Così sono numerosi i lettori che chiedono spiegazioni. Stanno meglio (nel senso che registrano aumenti meno evidenti) le utenze domestiche, peggio quelle non domestiche. Per paradosso paga più, in media, un single che vive in un appartamento di 80 mq che una famiglia di quattro persone in una casa grande tre volte. Parliamo di Tari, la tassa rifiuti relativa all’anno 2022. I cittadini monregalesi stanno ricevendo, a casa, nei negozi, negli studi professionali, gli avvisi di pagamento dell’imposta che serve a finanziare i costi relativi al servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Le spiegazioni dei meccanismi sui costi delle bollette dei monregalesi le abbiamo chieste al Comune di Mondovì attraverso l’interessamento dell’assessore al Bilancio Alberto Rabbia e degli uffici. Non ci bastava, però, una spiegazione teorica, abbiamo chiesto esempi e delucidazioni precise.
Eccole. Intanto c’è da dire di quali volumi stiamo parlando, precisando che le tariffe sono stabilite da un incrocio di dati che derivano dal Pef (Piano Economico Finanziario) elaborato da Acem in linea con i criteri disposti dall’Arera (Autorità di regolazione per energia reti e ambiente).
QUANTO VALE LA TARI A MONDOVÌ?
A Mondovì il gettito Tari 2022 ammonta a 4.210.889 euro, in aumento di circa lo 0,90% rispetto al gettito Tari 2021 (pari a 4.173.466 euro). Ciò significa che l’aumento della tariffa Tari 2022 a carico della comunità monregalese è stato, in valore assoluto, di un importo pari ad euro 37.423.
LA GRANDE DIFFERENZA: DOMESTICHE, NON DOMESTICHE
Per le utenze domestiche Mondovì ha generato un gettito pari a 2 milioni e 266 mila euro. Diminuito rispetto al 2021 del 3,40% (79.360 euro). Al contrario le utenze non domestiche: gettito per 1 milione e 945 mila euro, aumentato nel 2022 del 6,40% (117 mila euro). Perché? Sono variati i due diversi addendi che compongono la tariffa: la quota fissa (riferita in particolare agli investimenti per le opere e dai relativi ammortamenti) e la quota variabile (rapportata alla quantità di rifiuti conferiti, al servizio fornito e all’entità dei costi di gestione). Mentre la prima è diminuita di circa Euro 254 mila (–18% circa), la seconda è aumentata di circa euro 292 mila (+10,50% circa). Entrambe sono stabilite non dal Comune, ma da Arera.
QUASI UN PARADOSSO
Per le utenze domestiche la riduzione della componente fissa (applicata ai metri quadrati dell’unità immobiliare), ha determinato l’effetto di favorire, nonostante un aumento della parte variabile (applicata come valore unico e complessivo), un minore addebito soprattutto a favore delle famiglie maggiormente numerose e con immobili di metrature maggiori (superiore a 100 mq). Salvo piccole eccezioni.
DUE ESEMPI
Per una famiglia composta da 4 componenti con un alloggio di circa 270 mq (alloggio e pertinenze) la Tari del 2022 ammonta ad euro 392, con una diminuzione di 32 euro, rispetto alla Tari 2021 (euro 424). Nell’ipotesi di un nucleo composto da un unico componente con un alloggio di 80 mq si passa da 134 euro del 2021 a 132 euro, con un piccolo decremento in valore assoluto, ma non così evidente come nel caso precedente.
UTENZE NON DOMESTICHE: L’AUMENTO VERO
Per le utenze non domestiche si è assistito, rispetto all’anno 2021, ad una riduzione della componente fissa e ad un aumento della componente variabile. L’incremento della componente variabile, legata anche in maniera determinante ad un aumento generalizzato del conferimento dei rifiuti indifferenziati, ha determinato l’aumento in valore assoluto della tariffa a carico delle utenze non domestiche, anche se in alcune singole categorie produttive si sono verificate delle riduzioni, in certi casi anche abbastanza significative.
FACCIAMO ALCUNI ESEMPI
Tra le singole categorie produttive i maggiori aumenti sono stati registrati per le botteghe artigiane (+16% circa), bar e caffè (+16% circa), distributori di carburanti (+16% circa), banche e studi professionali (+13% circa), ristoranti e pizzerie (+15% circa) e supermercati (+16% circa), mentre per alcune altre categorie come detto vi è stata una riduzione. Tra queste si segnalano i negozi di abbigliamento (-3% circa), le ferramenta (-3% circa), i negozi di telefonia e computer (-3% circa), i negozi di filati (-3% circa), le auto officine e le carrozzerie (-3% circa). A titolo di esempi numerici uno studio professionale di 235 mq ha ricevuto un avviso di pagamento relativo al 2022 di euro 481 con un aumento di euro 59, rispetto al 2021, mentre un bar di 174 mq ha un debito Tari 2022 di 2.160 euro in aumento di 306 euro rispetto al debito Tari 2021 (totale euro 1.854). Viceversa una ferramenta di 1.140 mq si è visto recapitare un avviso Tari 2022 di Euro 2.696,00 in diminuzione di Euro 82 rispetto alla Tari 2021 (totale Euro 2.778,00).
SBAGLIATO FARE PARAGONI CON GLI ANNI COVID
E’ bene precisare che nella tariffa 2022 non sono state concesse riduzioni derivanti dall’emergenza epidemiologica da Covid 19, riduzioni applicate invece nell’anno 2021 in base ai giorni di chiusura delle attività produttive (fino ad un massimo del 70%) e ben evidenti nei relativi avvisi di pagamento.
COME FARE PER FERMARE GLI AUMENTI?
Appare evidente che una maggiore attenzione nella raccolta differenziata anche da parte delle attività produttive, con un conseguente minor conferimento del rifiuto indifferenziato, potrà permettere in futuro, a parità di condizioni, una diminuzione del costo della tariffazione con un indubbio beneficio in termini economici. E ciò anche considerando che nel nuovo appalto del servizio di raccolta dei rifiuti in corso di predisposizione l’Amministrazione Comunale porrà ancora maggiore attenzione alla raccolta differenziata, soprattutto da parte delle categorie produttive, cercando di offrire alla comunità monregalese un servizio di raccolta dei rifiuti più efficace ed efficiente.
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