MENU

Mondovì, la professoressa Chiesa va in pensione: dal 1999 era vicaria al Liceo “Vasco”

Ha accettato un incarico alla scuola paritaria “Azzoaglio Best Education”

CONDIVI QUESTA NOTIZIA:
Mondovì, la professoressa Chiesa va in pensione: dal 1999 era vicaria al Liceo “Vasco”

La professoressa Chiesa, al centro, con i presidi Riba e Cerato

17/07/2023 - 17:41

di g. sca.

È quando il suo pensiero corre ai suoi ragazzi, agli studenti che tornano a salutarla con affetto che i suoi occhi diventano umidi. “Mi commuovo ancora, mi scusi”. Monica Chiesa è la docente del Liceo Scientifico che il prossimo anno non tornerà a varcare la soglia del “Vasco” di Mondovì perché ha scelto di andare in pensione: ha compiuto 60 anni domenica 9 luglio. La sua decisione è stata sofferta, ma ha capito che era il momento di “lasciare” l’insegnamento di una vita. Nata a Mondovì, papà dirigente Fiat, asilo a Mondovì, poi l’inizio degli studi scolastici a Torino. In molti la ricordano come docente severa, che pretendeva, ma profondamente umana.

Professoressa, la sua storia da dove comincia?

Ho frequentato a Torino le Magistrali, poi mi sono laureata in Fisica nell’ateneo torinese. Papà, però, aveva sempre Mondovì nel cuore e ogni fine settimana tornavamo qui.

Primo incarico da insegnante?

A Torino nel 1986 all’istituto civico “Balbi”, scuola professionale ad insegnare matematica e fisica.

E a Mondovì?

Ci siamo trasferiti in modo definitivo nel 1992, primo incarico alle magistrali “Rosa Govone”, poi due anni a Cuneo, uno a Fossano sempre da precaria. Nel 1997 la svolta: sono entrata al “Vasco” e ho continuato fino a… ieri. “Vasco”, “Beccaria” e “Govone” che un tempo erano divisi, sono stati accorpati nel 2012. Un procedimento non facile, viste le differenze di partenza (Liceo Classico, Scientifico, Scienze umane, Linguistico e il nuovo Liceo Sportivo). Sono sempre stata vicaria del dirigente, un anno anche con Donatella Garello, prima con Tealdi, De Bernardi, Riba, Cerato e Gabetti.

Com’è cambiata la scuola?

È cambiata la tecnica dell’insegnamento perchè cambiano i ragazzi. È un approccio diverso, mantenendo certi capisaldi perché gli studenti diano il massimo. Li ricordo tutti, sono centinaia, io ho sempre insegnato nel triennio e portato alla Maturità dal 1999 al 2020. Con un obiettivo: far uscire dal Liceo studenti capaci di affrontare qualunque università, creando una forma mentis.

Il dibattito sulla sede dei Licei?

L’ipotesi migliore era quella iniziale: ai “Passionisti”. Con la Debernardi abbiamo fatto battaglie fortissime.

E i suoi “mitici timbri”?

Li usavo al posto delle note scritte a mano (sorride, nda): “spiegato in classe”, “errore grave”, “attenzione”. I ragazzi me li regalavano alla fine dell’anno.

Il periodo covid?

Ricordo che lavoravo dalle 7 fino alle 23 quasi tutti i giorni, gestivo la parte informatica.

I progetti a lei più cari?

Ce ne sono molti. Rifacimento del Laboratorio di Fisica del professor Bongioanni, quello di Chimica, di scienze, il Museo e poi un sacco di materiale.

Che farà ora?

Lavorerò all’interno della “Azzoaglio Best Education srl”, la scuola paritaria che ha sede a Mondovì’, al “Casati”, e a Cuneo. Ho ricevuto una proposta a livello dirigenziale e ho detto di sì.

Che cosa vuole aggiungere?

Che ringrazio tutti, dagli studenti (torna la commozione, nda) ai colleghi, dal personale Ata alla segreteria.

Ulteriori informazioni sull'edizione cartacea

Edicola digitale

Sfoglia

Abbonati

LE ALTRE NOTIZIE

Powered by Gmde srl