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"Mondovì, Sant'Evasio a Carassone: cantiere infinito, che intenzioni ci sono?"

Comunicato e interrogazione dei consiglieri comunali Gasco, Morandini ed Oreglia (centrosinistra)

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"Mondovì, Sant'Evasio a Carassone: cantiere infinito, che intenzioni ci sono?"

18/10/2023 - 10:19

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato firmato dai consiglieri comunali di opposizione Gasco, Morandini ed Oreglia.

"La chiesa trecentesca di S.Evasio è un luogo eminente della storia e dell’arte monregalesi, sede, fino ad inizio Ottocento, di una delle due parrocchie di Carassone. La stessa piazzetta su cui sorge è luogo denso di storia, con i resti della confraternita di S. Antonio Abate, del lanificio settecentesco dell’ospedale del quartiere, usato anche come sede dell’Istituto di Rosa Govone, e della prima fornace monregalese di maiolica nera dei Besio a inizio secolo XIX.

La chiesa ha una vicenda interessante anche negli anni più recenti. Ormai sconsacrata, fu affittata dalla Diocesi nel corso degli anni a privati per usi vari. Negli anni ’90 si fece l’ipotesi di un suo uso come sala congressi della sede staccata del Politecnico. Il 28 ottobre 2004 il Comune ricevette l’edificio dalla Diocesi in comodato cinquantennale, per destinarla ad attività culturali, e l’anno successivo lo affidò per 25 anni all’Associazione culturale “Marcovaldo” di Caraglio, perché si occupasse degli interventi di rilancio. Nell’ottobre 2007, un’interrogazione consiliare lamentava il permanente stato di degrado della chiesa, e l’assenza di lavori da parte dell’associazione. Tali lavori vennero finalmente svolti per 600mila euro (fondi europei SMIR) e presentati il 10 luglio 2011: restauro di tetto e sacrestia. Saggi stratigrafici lungo le pareti interne rivelarono l’esistenza di affreschi quattro-cinquecenteschi sotto la calce, ancora da liberare, che potrebbero arricchire la conoscenza della scuola pittorica monregalese rinascimentale ed accrescerne le attestazioni a vantaggio di studiosi e turisti culturali. In quello stesso anno furono svolti lavori di restauro agli affreschi sulla facciata, con il montaggio di ponteggi fino al colmo del tetto, protetti da un telone, e fu presentato un progetto di recupero complessivo dell’immobile, ma senza copertura finanziaria. Da allora i ponteggi non furono più smontati. Nel gennaio 2015 i cittadini del quartiere lamentarono il degrado indecoroso del telo che li ricopriva.

Nel 2016 l’associazione Marcovaldo si sciolse. Le subentrò Artea, che però non rinnovò la convenzione con il Comune per la gestione di Sant’Evasio. A maggio 2018, ottobre 2018 ed ottobre 2019, nonché tuttora (ottobre 2023, manifestazione “Autumnus Caraxonensis”) la sacrestia della chiesa ospita eventi e mostre, e la chiesa è attualmente compresa nel percorso “Landandè”.

S.Evasio è citata nel Documento Unico di Programmazione della presente amministrazione come esempio di impegno alla “valorizzazione di gran parte del patrimonio culturale cittadino … tramite opere di messa in sicurezza e visibilità (es. … chiesa di Sant'Evasio)”. La chiesa stessa e l’area di sua pertinenza hanno una evidente potenzialità turistico-culturale; la chiesa in sé può costituire un contenitore di pregio per spazi museali, espositivi, o semplicemente auto-narrativi in un quartiere ricco di fascino e storia, eppure, e paradossalmente, è un’area oggi a rischio di degrado.

La richiesta dei consiglieri della minoranza di centrosinistra per l’Amministrazione attuale, che ha fatto della valorizzazione turistica e culturale della città il punto prioritario del proprio mandato, è nella sostanza quali siano i suoi progetti per la valorizzazione della chiesa. Davanti a sé ha diverse possibilità, tra le quali riallacciare i rapporti con Artea o con altra associazione culturale per la gestione del bene, bandire un concorso di idee nel quartiere e in città per definire le finalità, i modi e gli strumenti finanziari del suo riuso, oppure intervenire direttamente allo scoprimento e restauro degli affreschi interni, anche in assenza di una progettazione complessiva relativa al riuso".

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