La Polizia di Cuneo ha accompagnato alla frontiera la donna che stava per risposarsi
08/03/2025 - 07:25
Di fatto la storia di cronaca nasce dal fatto che la donna accompagnata alla frontiera per il rimpatrio aveva il permesso di soggiorno scaduto, quindi dimorava sul territorio della “Granda” in modo irregolare. Il fatto messo sotto la lente dalla Polizia di Stato della Questura di Cuneo non ha riscontrato reati. Lei, vedova, aveva il permesso di soggiorno scaduto e stava tentando di risposarsi con un uomo molto più anziano di lei, in pratica il doppio degli anni. Il personale dell’Ufficio Immigrazione, il 6 marzo scorso ha accompagnato alla frontiera, all’aeroporto di Milano-Malpensa con destinazione Casablanca, una cittadina marocchina di 44 anni, irregolare sul territorio nazionale.
Il timore si chiama “matrimonio fittizio”. Che cosa significa? Il coniuge straniero di cittadino italiano può acquistare la cittadinanza italiana quando, dopo il matrimonio, risieda legalmente da almeno due anni nel territorio della Repubblica, oppure dopo tre anni dalla data del matrimonio se residente all’estero.
LA STORIA
La cittadina extracomunitaria aveva ottenuto il permesso di soggiorno provvisorio dopo aver contratto matrimonio nel mese di maggio 2023 con un cittadino italiano della provincia di Torino che sarebbe stato convertito in una carta di soggiorno della durata di cinque anni, decorsi sei mesi dalla data del matrimonio. Dopo poco più di cinque mesi, la cittadina marocchina rimaneva vedova, perdendo il diritto al permesso di soggiorno sul territorio nazionale. La Polizia di Stato, dopo alcune segnalazioni, comincia a raccogliere informazioni ed apprende che la donna era in procinto di contrarre un secondo matrimonio con un altro cittadino italiano della “Granda”, di oltre ottanta anni, con il quale era entrato in contatto per fornire assistenza.
Sulla base dell’analisi di queste risultanze e non essendoci ancora alcuna pubblicazione di matrimonio, che sarebbe stata ostativa all’espulsione, il questore della provincia di Cuneo Carmine Grassi ha messo in atto l’ordine di espulsione del Prefetto di Cuneo perché la donna lasciasse il territorio nazionale. Si è applicato un comma del Testo Unico sull’Immigrazione: l’espulsione è disposta dal prefetto quando lo straniero non ha richiesto la proroga del visto o il permesso di soggiorno nel termine prescritto. La donna è stata trattenuta nei locali idonei della Questura e, dopo la convalida del provvedimento da parte del giudice di pace di Cuneo, è stata accompagnata alla frontiera per il rimpatrio in Marocco.
Powered by Gmde srl