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La bicicletta come mezzo di riscatto: la storia di Celestino Camilla

Emigrato da Niella a Nizza a 14 anni, consegnava il pane sulle due ruote e divenne un corridore professionista

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La bicicletta come mezzo di riscatto: la storia di Celestino Camilla

12/05/2021 - 13:25

di m.ber

Il prezioso lavoro della giornalista Géraldine Giraud sta facendo riaffiorare una grande quantità di ricordi. Difficile scegliere una storia in particolare tra le tante che stanno “tornando a galla” grazie a questa importante ricerca. Ma una ci ha davvero colpito, e la raccontiamo proprio nella settimana che ha visto lo start del Giro d’Italia da Torino.

Il protagonista è Celestino Camilla, il più giovane di quattro fratelli (gli altri tre erano Fiorito, Giacolito e Giusepìn), nato a Niella Tanaro nel 1917. Emigrato ad appena 14 anni in Francia, consegnava il pane per conto della boulangerie di rue Goffredo, a Nizza.

Fu così che riuscì a diventare un ciclista professionista, conosciuto come “lapin”, tanto era imprendibile una volta che si alzava sui pedali. Messo sotto contratto dall’AS Monaco, fece una buona carriera dal 1938 fino al ritiro, dieci anni dopo.

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