MONREGALESE
23/07/2021 - 11:23
di m.ber
Doveva rientrare in servizio presso il Comune di Monastero il prossimo 1° agosto. Invece il vigile che era stato trasferito in capo all’Unione Montana Valli Monregalesi per la gestione della funzione di Polizia locale resterà dov’è, almeno per il momento. Il TAR Piemonte, infatti, ha accolto la richiesta di sospensiva che ha presentato il Comune di Monastero Vasco. Nei giorni scorsi il commissario Gianpietro Rubino aveva fissato al 31 luglio la data di cessazione dello svolgimento della funzione di Polizia Locale con riattribuzione della stessa ai quattro Comuni rimasti al momento dello scioglimento (Monastero Vasco, Montaldo, Roburent e Torre Mondovì).
Tra le conseguenze principali ce n’era anche una legata al personale: “Alla luce degli orientamenti della Corte dei Conti e di quanto previsto dall’art. 7 dello Statuto dell’Unione Montana delle Valli Monregalesi – si leggeva nel decreto -, in assenza di un diverso accordo, con la cessazione della gestione della funzione il dipendente sarà ritrasferito al Comune di Monastero di Vasco”. Dal 1° agosto, quindi, il dipendente sarebbe dovuto tornare a lavorare presso il Comune di Monastero.
Il Comune, pur riconoscendo che il dipendente dovrà tornare nella pianta organica del Comune di appartenenza, ha contestato la procedura e la tempistica. «Abbiamo immediatamente impugnato il provvedimento che avrebbe comportato un grave danno per il Comune in quanto non sono previsti stanziamenti di bilancio per il pagamento dello stipendio del dipendente – ha dichiarato Zarcone -. Secondo noi non è stata rispettata la procedura prevista dall’articolo 7: dev’essere predisposto un piano di scioglimento da sottoporre all’approvazione del Consiglio dell’Unione e poi oggetto di convenzione con i Comuni. Non capiamo perché dovremmo riprenderci anticipatamente il dipendente prima della definizione di tutti i rapporti attivi e passivi, ponendo a carico di uno solo dei Comuni una spesa importante, a beneficio di tutti gli altri. Chiediamo che vengano rispettate le norme e soprattutto di essere rispettati e tenuti in considerazione».
Il sindaco monasterese poi rincara la dose: «Vista la mancanza assoluta di concertazione e collaborazione d’ora in avanti metteremo i puntini sulle i, a cominciare dal fatto che gli organi dell’Unione per noi sono ancora pienamente in vita, almeno fino al 31 dicembre. Per questo chiederemo una convocazione urgente del Consiglio per analizzare la situazione in essere.
Per noi, visto che il Comune di Pamparato è uscito un anno prima, deve assolvere a tutta una serie di obbligazioni, deve pagare delle spese e non ci risulta che lo abbia fatto. Abbiamo inoltre formulato una richiesta di accesso agli atti perché desideriamo sapere se e quanto ciascuno degli altri Comuni ha versato all’Unione per contribuire al pagamento dello stipendio del vigile negli anni scorsi. Noi, come da accordi, nel 2018 e 2019 abbiamo versato la metà: se risulterà che nulla è arrivato dagli altri Comuni, pretendiamo di avere un credito in sede di liquidazione, le regole devono essere uguali per tutti».
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