L’abbraccio di San Michele al vescovo

Dopo i momenti infrasettimanali presso la caserma dei carabinieri e la Casa di riposo e la messa in frazione San Paolo ieri pomeriggio, questa mattina il vescovo Miragoli ha concluso la visita pastorale a San Michele, con una serie di appuntamenti che hanno coinvolto tutta la comunità.

Di ritorno dalla celebrazione in frazione Roatta, a Torre Mondovì, Miragoli ha dapprima incontrato i giovani della catechesi dell’Unità pastorale, quindi ha concelebrato la Santa Messa assieme al parroco don Marco Giordanengo. Nell’omelia l’invito alle famiglie perché tornino centrali nell’educazione alla fede, in un momento di calo delle vocazioni, e alle comunità perché tornino a riassaporare la bellezza dello stare insieme. Ad animare la funzione i ragazzi dell’Oratorio, mentre nei banchi erano presenti tutte le associazioni del paese con i loro gagliardetti.  

Al termine della celebrazione il vescovo è stato ricevuto in Municipio, nella sala consigliare. Il sindaco Michelotti lo ha accolto con emozione, con un lungo discorso in cui gli ha esposto le difficoltà nell’amministrare un ente pubblico al giorno d’oggi e la soddisfazione per l’esempio positivo di integrazione di tante famiglie straniere che negli ultimi anni si sono stabilite a San Michele. «Se si sono ben integrate nel tessuto sociale il merito è sicuramente della parrocchia e delle associazioni, che svolgono varie attività sia nell’ambito religioso che civile» le parole del primo cittadino.

In chiusura, prima della foto ricordo con tutti gli amministratori e il rinfresco finale, il consigliere Edoardo Bona ha consegnato al vescovo l’omaggio dell’Amministrazione comunale: un’antica stampa ottocentesca che riassume la storia della chiesa in una composizione figurativa.