MONREGALESE
08/03/2024 - 13:17
di m.ber
Interessante momento di formazione martedì con il personale e i collaboratori dell’Ente Aree Protette Alpi Marittime all’ingresso delle Grotte di Bossea. Il sito di interesse speleologico e turistico che dal 2011 è compreso nei confini dell’omonima Riserva naturale ha ospitato l’incontro di formazione per oltre quaranta persone sul tema “Attività di studio e monitoraggio dell’ambiente periglaciale nelle Aree Protette Alpi Marittime e nel Parco Naturale del Monviso”.
«Un grande motivo di orgoglio è per un montanaro come me accogliere la numerosa delegazione delle Aree Protette Alpi Marittime che lavora per la difesa e la valorizzazione della montagna» ha commentato Aldo Matteo Peirano, vicesindaco di Frabosa Soprana.
Ad aprire le presentazioni è stato Bartolomeo Vigna, professore del Dipartimento di Ingegneria dell’Ambiente, del Territorio e delle Infrastrutture (DIATI) del Politecnico di Torino che ha illustrato le attività del Laboratorio scientifico delle Grotte di Bossea, la più importante struttura di ricerca carsologica d’Europa, e gli studi e monitoraggi delle grotte con ghiaccio. Operazioni che si svolgono anche con la collaborazione delle Aree protette Alpi Marittime che anche nelle profondità della terra registrano i sintomi derivanti dal riscaldamento globale.
Si è parlato anche di permafrost. Un tema affrontato dal dottor Luca Paro di Arpa Piemonte, che da anni si occupa di studio e monitoraggio dell’ambiente periglaciale. Le ricerche dell’Agenzia interessano anche siti della Rete Natura 2000 gestita dell’Ente e il Parco delle Marittime. Nell’area protetta, in particolare, è oggetto di attività scientifica il “rock glacier” del Vei del Bouc. I “ghiacciai di roccia” sono strutture geomorfologiche molto interessanti da studiare per l’importante potenziale di riserva idrica in quota e, in taluni casi, per il rischio di interferenza con infrastrutture (piste da sci, strade…) e pericolosità.
Andrea Gramazio, ingegnere di Lab 3841, ha presentato PERA – Operazione Monviso. Un innovativo progetto “made in Cuneo” che dal 2022 svolge monitoraggio ambientale sul Monviso. Le misurazioni si svolgono attraverso un sistema che si chiama Pera, che in dialetto piemontese significa pietra, perché il suo guscio esterno riproduce l’aspetto di una roccia di montagna. Questo le consente di integrarsi perfettamente nell’ambiente naturale, riducendo al minimo l’impatto visivo sul paesaggio.
La giornata è proseguita con la visita guidata alle Grotte di Bossea, la prima del turismo speleologico in Italia, e al laboratorio scientifico.
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