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Un successo il torneo di calciobalilla a San Giacomo

L’idea di Gianluca Bocchi appoggiata dalla Lega Italiana calciobalilla

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18/09/2025 - 16:04

San Giacomo di Roburent ha ospitato un esperimento che si è trasformato in un successo ben oltre le aspettative. L’idea, nata dalla fantasia di Gianluca Bocchi e accolta con entusiasmo dall’Associazione EssereSanGiacomo, ha preso forma sotto una grande tensostruttura di duecento metri quadri. La collaborazione con la Lega Italiana Calciobalilla, rappresentata da Nicola Colacicco, ha dato respiro nazionale all’iniziativa, ma ciò che ha reso davvero speciale l’appuntamento è stata l’energia di una squadra di volontari instancabili. Luca Bocchi, Federica Garelli e Rosa Cocurullo Magnano, insieme a tanti altri amici e sostenitori, hanno lavorato per mesi, spesso fino a notte fonda, per preparare ogni dettaglio: dieci tavoli da gioco, un calciobalilla gigante da ventidue posti, frigoriferi colmi e tavolate pronte ad accogliere chiunque volesse condividere un momento di svago. L’evento ha saputo attrarre non solo appassionati, ma anche curiosi e famiglie, riportando al centro un divertimento semplice e “analogico”, che sa ancora creare comunità. Il fruscio dei passaggi, le grida di gioia per un gol, la complicità tra avversari e compagni di squadra hanno ridato vita a una dimensione di gioco genuina, capace di unire generazioni diverse. A dare ulteriore valore alla manifestazione è stata la partecipazione delle istituzioni locali. Numerosi sindaci e rappresentanti dei comuni del territorio hanno voluto essere presenti, testimoniando con la loro vicinanza quanto eventi come questo possano diventare un motore di socialità e un’occasione per far conoscere il territorio. La loro presenza ha trasformato la tre giorni di calciobalilla in un momento di orgoglio collettivo, in cui la comunità ha potuto sentirsi riconosciuta e sostenuta. Alla fine, restano i sorrisi, la soddisfazione per un’organizzazione impeccabile e la certezza di aver acceso una scintilla destinata a crescere. San Giacomo di Roburent ha dimostrato che anche un gioco semplice può trasformarsi in un’esperienza capace di muovere persone, idee ed energie. Un segnale forte che invita a guardare al futuro: perché questo non resti un episodio isolato, ma diventi l’inizio di una tradizione.

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