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A Peveragno più della metà degli attuali contagi è collegato al mondo della scuola

Renaiudi : "chiudere le scuole è una decisione sofferta ma il virus corre e la copertura del vaccino ancora non c’è”.

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Il Ministero taglia una classe alla scuola per l'Infanzia di Peveragno

Il sindaco di Peveragno Paolo Renaudi

06/03/2021 - 16:27

Il ritorno alla Dad per tutte le scuole anche in terra cuneese, dove restano in presenza solo nidi e micronidi, ha suscitato la reazione delle famiglie. Per molte non sarà semplice affrontare il periodo per ora indicato dall’8 al 20 marzo, con rientro in aula solo lunedì 22. Perché questa decsione è stata assunta lo spiegano i numeri che nella terza ondata rigurdano anche i più giovani. La conferma arriva dai sindaci, che hanno il reale polso della situazione. A Peveragno il primo cittadino Paolo Renaudi analizza il dato del suo paese : “le persone positive oggi sono 24 – scrive nel post pubblicato sul gruppo facebook peveragnese  –, di cui 2 operatori del mondo della scuola, 8 giovanissimi frequentanti scuole di varie età, dall’infanzia alla secondaria superiore, a cui sono collegati altri 4 casi di adulti. Insomma, 10 casi legati alla scuola e 4 adulti (familiari) ad essi collegati. Più di metà dei casi di contagio di Peveragno quindi sono da collegarsi all’ambiente scolastico”. Il caso Peveragno non è l’unico . Anche nella vicina Boves nelle scorse settimane sono emersi contagi fra i giovanissimi. “E’ vero che sono numeri troppo piccoli per costruirci su una qualsiasi evidenza statistica – dice il sindaco di Peveragno - , ma la realtà dei fatti è che l’età media dei contagi si è abbassata tantissimo, e molti casi sono collegati alla scuola. Ovviamente le decisioni prese a livello regionale e provinciale si basano su analisi simili e su numeri di ben altra consistenza. Purtroppo questa oggi è la dolorosa realtà con cui dobbiamo fare i conti”. Non mancano parole di conforto:“da genitore con figli in età scolare, non posso che evidenziare che chiudere le scuole è una scelta dolorosa per bambini e ragazzi e che mette in difficoltà tante famiglie. Ma la realtà è questa: il virus corre, corre tanto fra i giovanissimi e nel mondo scolastico, e la copertura del vaccino ancora non c’è”.

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