25/04/2023 - 09:31
Dopo la seconda guerra mondiale l'Italia diventò una repubblica e il Canto degli Italiani fu scelto, il 12 ottobre 1946, come inno nazionale provvisorio, ruolo che ha conservato anche in seguito rimanendo inno de facto della Repubblica Italiana. A proporlo per primo in una riunione segreta partigiana fu Duccio Galimberti. Era presente anche Aldo Sacchetti, Medaglia d’Argento al valor militare, protagonista della Resistenza e della liberazione di Cuneo. Si unì alla banda “Italia libera” l’8 settembre del 1943 e nel 1944, in valle Pesio con il capitano Piero Cosa, assunse il comando della brigata, poi della III Divisione Alpi, divenendo anche capo collegiale del “Servizio X” (servizi segreti) con l’avvocato Dino Giacosa. È morto nel 2018.
Originario di Roma fu inisignito della cittadinanza onoraria di Chiusa Pesio e Fossano e un anno prima della sua morte fu intervistato dal sindaco di Morozzo Mauro Fissore che esaudì il desiderio di Sacchetti di divulgare la storia di come l’inno di Mameli divenne Inno nazionale. Domenica sera anche il Tg3 regionale ha voluto ricordare quell’aneddoto, mentre l'amico Mauro Fissore ha scritto una lettera da consegnare al Presidente Mattarella perchè la memoria di Sacchetti non venga dimenticata.
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